IL CORAGGIO DI IMMAGINARE


La forza della concretezza

Curare la comunità. L’epidemia di coronavirus ha cambiato le nostre vite. Noi affronteremo con costanza e determinazione l’impoverimento materiale di cittadini, imprese, artigiani e commercianti. Lavoreremo per garantire la salute e la sicurezza della nostra comunità. Daremo supporto alle famiglie, che non vivranno solo il rischio delle difficoltà economiche, ma anche una nuova e complessa conciliazione dei tempi e degli impegni, in particolare per le donne che rischiano di essere schiacciate più che in passato dai compiti di cura.

Sarà prioritario rinforzare la sicurezza sociale e sanitaria della comunità, dei nostri anziani e dei bambini, dare sicurezza    di lavoro, reddito e di un buon abitare. Per questo rinnoveremo i servizi di base perché per ripartire serve la sicurezza di una città che funziona bene, con servizi funzionali, efficienti, accoglienti.

Perché Legnano è la nostra casa e la nostra famiglia: e come in una casa, in una famiglia dovremo ripartire. Vogliamo per questo coinvolgere i più giovani, perché il futuro sono loro e dobbiamo aiutarli a liberare le loro energie per costruire il nuovo. È arrivato il momento di investire subito per migliorare la qualità della vita di tutti noi e delle future generazioni.

Una nuova primavera legnanese

Valorizzare la comunità, rigenerare la città. La crisi è tempo difficile, ma è anche occasione per rinnovare ciò che non funzionava e non ci piaceva. Oggi è il tempo di rinnovare Legnano per renderla finalmente una città del XXI secolo: abbiamo memoria, stima e riconoscenza di un passato che, però, non c’è più.

Dobbiamo uscire definitivamente dal ‘900, e ancor più dall’ultima stagione di scandali. Dobbiamo con coraggio aprire 5 anni di lavoro fondati su legalità, trasparenza, ascolto e coinvolgimento dei cittadini e far crescere nuove energie, valorizzare le opportunità e le risorse (luoghi, persone, organizzazioni) che abbiamo.

Dopo l’emergenza sanitaria, per ripartire dobbiamo affrontare subito le fragilità sociali ed economiche, generare relazioni per superare le solitudini che questa crisi ha amplificato. Senza paura, con il coraggio di tornare a essere aperti e solidali, rilanciando una cultura davvero popolare e coinvolgente, a partire dal grande valore del Palio, e lavorando per liberare    le energie del movimento sportivo, delle parrocchie e delle associazioni legnanesi. Abbandoniamo modelli non più sostenibili, partiamo da quello che già abbiamo per costruire una prospettiva nuova per Legnano, fatta di comunità, legami e opportunità di vita buona.

Governare con la comunità

Unire le forze e aprire le porte: la città generativa e policentrica. Per realizzare questi obiettivi serve un Comune che sappia valorizzare questo patrimonio di senso civico, promuovendo la sussidiarietà e le collaborazioni: unendo le forze

pubbliche, private e del non profit – risponderemo ai bisogni meglio di come accadrà se ognuno lavorerà per sé. Concentrando le risorse su quelle iniziative che generano a loro volta altre risorse e opportunità vinceremo tutti. È questa la città generativa, quella che unisce e moltiplica anziché dividere, quella dove 1+1 può “fare 3”!

Nel frattempo, vogliamo ampliare lo sguardo oltre il centro città e dare valore alle periferie “nuovi centri” di Legnano,  con servizi e nuove occasioni: per ogni euro investito sul centro, dovremo dedicarne due al resto della città. Non solo: dovremo aprirci ai Comuni del Legnanese e lavorare con loro per realizzare progetti comuni. Abbiamo 61.000 abitanti,  ma siamo al centro di una grande area urbana di 180.000 persone: dobbiamo fare rete e giocare di squadra, con azioni congiunte e soluzioni originali nell’ambito dell’amministrazione locale.

Una città davvero sostenibile

Lavorare per la sostenibilità integrale. La nostra Amministrazione lavorerà con concretezza per rigenerare una città sostenibile per le famiglie e per i cittadini di oggi e di domani. È una chiave di lettura da applicare in tutto, perché               la sostenibilità non è solo “far quadrare il bilancio” o investire per l’ambiente, ma è anche un obiettivo sociale, generazionale e di genere. L’esperienza  delle giornate costretti in casa – o in prima linea per chi ha dovuto lavorare            e garantire i servizi essenziali – ha dimostrato una volta di più l’insostenibilità del nostro modello di vita e le enormi possibilità di cambiamento.

Nessuno si salva da solo: abbiamo bisogno di tutti, gli uni per gli altri e abbiamo fame di decisioni coraggiose: nella città che vogliamo ogni investimento deve generare maggior sostenibilità.