Un piano straordinario per ripartire


Lo sport legnanese soffre, inoltre, perché mancano alcuni impianti e molti sono in pessime condizioni. Le vicende che si sono evidenziate di recente hanno messo in mostra gravi carenze nelle strutture portanti – è il caso della piscina comunale, chiusa nel novembre 2019 per il rischio di crolli – e negli impianti tecnici –sono numerosi i casi di caldaie non funzionanti durante allenamenti e gare. Con coraggio affronteremo un piano di investimenti straordinari per restituire “case dello sport” belle, moderne, efficienti e ambientalmente sostenibili agli sportivi legnanesi. Lo faremo anche con le collaborazioni con i privati e con le stesse società sportive.

Avvieremo una ricognizione completa degli impianti sportivi comunali, anche in collaborazione con le società utilizzatrici, ed elaboreremo un programma pluriennale degli interventi necessari. Le strutture sportive costituiranno una delle priorità nei nostri piani di investimenti. Al contempo, monitoreremo ed esploreremo ogni possibilità di accedere ai bandi del Credito Sportivo a sostegno degli enti territoriali e a ogni altra opportunità di co-finanziamento.

Focus: una nuova piscina per Legnano

Emblema della situazione degli impianti legnanesi è la piscina comunale. I tecnici del settore ci hanno chiarito che usare milioni di euro sull’attuale impianto sarebbe solo una pezza non risolutiva. Per questo serve un nuovo progetto, adeguato alla nostra comunità, da realizzare in partnership e in grado di fornire alla città una struttura moderna ed efficiente.

Una nuova piscina, di concezione moderna, con spazi per il nuoto – anche agonistico – e per fitness e wellness. Un’area ad alto potenziale indicata allo scopo è quella – qualora ritorni nelle disponibilità dell’amministrazione comunale – della vecchia piattaforma ecologica di viale Sabotino – via Menotti.

L’area dell’attuale piscina potrà essere poi rigenerata a verde, sport (palestre, campi all’aperto) e spazi per la cultura, per rispondere ai bisogni delle associazioni sportive e culturali. Alla fine avremmo così raddoppiato impianti, verde e spazi di aggregazione.