“Sociale è…” non solo assistenza: integrazione con le politiche comunali


L’intervento sociale deve puntare all’autonomia, all’integrazione e all’inclusione. È per questo che va pensato e realizzato in relazione con altre linee di azione comunali. Ecco alcuni progetti che promuoveremo.

Sociale è “Una lingua per l’integrazione”: vogliamo mettere a sistema e diffondere ciò che è stato prodotto in questi anni nelle nostre scuole, associazioni, parrocchie, quartieri per l’integrazione degli stranieri. Dall’insegnamento dell’italiano alla formazione dei minori non accompagnati, all’osservazione delle competenze linguistiche dei figli di stranieri nati in Italia: sarà una mappa delle buone pratiche per valorizzare le storie di integrazione riuscita. Centrale in questo percorso sarà l’attivazione anche di un forum degli stranieri che metta in rete le comunità e le loro associazioni per promuovere eventi e iniziative positive con il Comune.

Sociale è giustizia. Tutti i fenomeni di illegalità riducono la libertà individuale e collettiva, sono elemento di distorsione dell’economia sana, compromettono la civile convivenza e lo sviluppo delle comunità, la partecipazione dei giovani e delle prossime generazioni alla costruzione del loro presente e futuro. Vogliamo lavorare per un patto per la legalità tra le Istituzioni di ogni ordine e grado, con le nostre forze dell’ordine, con i cittadini tutti. Il Comune aderirà ad “Avviso Pubblico” –  rete di enti locali che si impegnano per promuovere nel concreto la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile – e si batterà apertamente contro tutte le mafie, in particolare con iniziative di sensibilizzazione e per il recupero a fini sociali di beni confiscati alle mafie.

Servono poi iniziative per far crescere la sensibilità “sociale”, come una settimana di iniziative contro la violenza di genere per il 25 novembre, attività contro il cyberbullismo e altro. Ci impegniamo a portare a termine i progetti per la creazione di una casa per le donne vittime di violenza.

Sociale è Formazione/Istruzione: un binomio imprescindibile. Proseguiremo e amplieremo gli interventi in atto per contrastare l’abbandono scolastico e favorire il successo formativo. Migliorare l’orientamento scolastico sarà un mezzo utile in ottica di prevenzione del rischio di disagio, devianza e disoccupazione giovanile. Incentiveremo inoltre esperienze formative utili a rafforzare le competenze trasversali, quali il servizio civile, Garanzia Giovani e altre.

Sociale è Lavoro. Si parte, anche qui, dalla formazione, quella finalizzata all’inserimento lavorativo e rivolta ai giovani grazie alle preziose competenze presenti in città (scuole, CFP, Eurolavoro). Lavoreremo poi per favorire il reinserimento lavorativo di chi è in difficoltà, promuovendo un fondo per borse di studio e tirocini extracurriculari in cui coinvolgere gli enti filantropici e sociali del territorio. Sosterremo iniziative di microcredito, anche gestite da associazioni o fondazioni, in grado di aiutare i cittadini che vivono temporanee difficoltà – cassa integrazione, crisi economica – e sostenere i loro progetti di ripresa.

Sociale è casa. Vogliamo portare a termine nel più breve tempo possibile i progetti “Integration Machine” – circa 30 alloggi in co-housing in Canazza – e “Contratto di Quartiere” a Mazzafame – dove le case popolari sono attese da anni. Ma il sociale è casa anche quando cittadini attivi si fanno promotori di progetti di “abitare solidale”: iniziative di co-housing (abitare in comunità) con finalità di animazione del quartiere e di accoglienza/assistenza di persone fragili, il cui valore sociale sarà riconosciuto. Nel rispetto delle normative vigenti, agevoleremo queste iniziative rispetto agli oneri urbanistici, con particolare attenzione ai progetti che saranno in grado di rigenerare il patrimonio edilizio già esistente, a partire dai cortili.

Sociale è autonomia e mobilità. Continueremo a garantire il sostegno alle iniziative per la disabilità, ma non ci fermeremo. La Rete Verde e del commercio (vedi § 4.5) sarà il più grande abbattimento di barriere architettoniche che Legnano abbia mai visto, restituirà le strade alla mobilità di persone disabili e consentirà loro finalmente di muoversi liberamente e in sicurezza da un capo all’altro della città. Aiuteremo i cittadini e le associazioni a centrare l’obiettivo di una stazione e di una città “step free”: sosterremo la richiesta inoltrata a RFI (Rete Ferroviaria Italiana) per permettere l’accesso ai treni ai disabili con sollevatori prima e con il rifacimento delle banchine in stazione poi. Promuoveremo una campagna di sensibilizzazione verso i commercianti per l’accessibilità dei negozi e valorizzeremo coloro che aderiranno. Infine, introdurremo progressivamente la figura del disability manager: una funzione della struttura comunale che sia tramite tra i soggetti con disabilità e gli uffici comunali per realizzare – ogni giorno un passo in più –la città veramente inclusiva.

Non ci dimenticheremo, inoltre, delle famiglie con persone con autismo. Per loro sosterremo i progetti che scuole, associazioni e realtà del Terzo Settore stanno via via proponendo per favorire l’abilitazione e l’inclusione nella comunità.